martedì 22 marzo 2016

LA MACCHINAZIONE

Dopodomani, 24 marzo 2016, uscirà nelle sale cinematografiche italiane il film "LA MACCHINAZIONE" del regista David Grieco.
Sono stato invitato dall'amico regista ad una delle proiezioni in anteprima del film che documenta gli ultimi tre mesi di vita di Pier Paolo Pasolini.
E' auspicabile che le verità contenute nel film trovino quel seguito di giustizia assente da 40 anni, ma soprattutto riescano a farci amare, senza riserve, il più grande e coraggioso intellettuale del nostro tempo.

Propongo alcune riflessioni del regista:






6 commenti:

  1. E bravo Robi in versione "seria"! So che l'hai già visto e ne sei rimasto colpito... io mi sto organizzando, poi ci facciamo quattro chiacchiere in condominio.

    Ciao e buona serata.

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    1. Caro Carlo,
      arrivo dal Condominio dove la notizia della censura ai minori di 14 anni per il film di David mi ha fatto salire la rabbia a mille.
      Ennesima conferma che viviamo in un paese di merda.

      Ciao Carlè, buona incazzatura se passi dal Condominio.

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  2. In bocca al lupo e ad maiora al tuo amico regista; al suo film l'augurio di smuovere le coscienze come solo le cose scomode sanno fare.
    Buona serata.

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    1. David mi ha detto che il suo libro, con lo stesso titolo del film, è stato venduto molto in Francia, senza essere tradotto. Purtroppo gli italiani, tranne un'elite di pensatori, non hanno lo stesso apprezzamento che tutto il mondo ha verso Pasolini e del motivo ne sappiamo tutti il perchè.
      David non ha voluto fare un film, ha voluto fare una coraggiosa e documentata denuncia di tutte le verità nascoste sull'assassinio di Pasolini e come sempre, nel nostro paese, cercano di impedirglielo in tutti i modi, anche se scorretti come la censura, assurda, ai minori di 14 anni.
      Grazie della visita. Ciao gemellina.

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  3. Tu mi commuovi, carissimo Compagno Robi.

    Hasta
    Zac

    p.s.
    Conosci Pier Luigi Rondi? e' il deus ex machina di destra del cinema italiano da almeno 60 anni.
    Ebbene, se non l'hai ancora letta, eccoti la sua recensione di oggi su "La macchinazione".
    Prima di leggerla sappi che Pasolini all'epoca scrisse un'invettiva proprio contro Rondi (che fra l'altro era il miglior amico di Andreotti) che finiva cosi': "Sei cosi' ipocrita che anche quando finirai all'inferno, crederai di essere in paradiso.

    Dopo cinquantanni egli scrive questo:

    "Seguo con attenzione e simpatia lo scrittore David Grieco da quando nel 2004 ha esordito al cinema con «Evilenko» dal suo romanzo «Il comunista che mangiava i bambini». L’argomento si rifaceva ai casi del «mostro di Rostov» che nell'URSS di Gorbaciov uccideva prostitute in serie, e anche bambine, e poi se le mangiava, finendo a sua volta tra le maglie di una legge che non tardava a farlo giustiziare.

    Un caso quasi analogo nel film di oggi «La macchinazione», dove i mostri certamente non mancano , specie da un punto di vista morale, e dove vittima è il nostro grande Pasolini sul cui assassinio il cinema italiano e anche quello americano è più volte intervenuto, Grieco, perciò, scrivendosi anche il testo, è risalito ai possibili mandanti di quel delitto finendo per alleggerire le responsabilità del «ragazzo di vita» Pino Pelosi da molti invece tuttora sostenute. Per arrivare a questo affronta il resoconto molto puntuale degli ultimi mesi di vita di Pasolini fino a quella notte del I° novembre 1975 in cui verrà barbaramente ucciso. Gli evoca attorno molti fatti ormai accertati, come il furto alla Technicolor dei negativi del film che stava realizzando, «Salò o le 120 giornate di Sodoma», con la richiesta di un riscatto di due miliardi, diventati poi molto meno, e il conseguente intervento della famigerata Banda della Magliana con la trappola della loro restituzione la notte di quel nefasto I° novembre all'idroscalo di Ostia. Intorno a questi fatti, il mistero della presenza di certi personaggi noti forse alla cronaca nera, poi dissolti quasi nel nulla, come lo scrittore che fino a quel momento aveva passato la vita a denunciare le presunte malefatte di Cefis, l'uomo dell'ENI, della Montedison e della P2, ritenuto coinvolto persino nell'attentato che doveva costare la vita a Enrico Mattei. E come l'intreccio egualmente delittuoso per gettare su Pelosi -da solo- tutte le responsabilità della morte atroce di Pasolini, accettate persino in Cassazione. Ed altri consimili dettagli indirizzati ogni volta a costruire quelle apparenze di verità che dovevano servire -come servirono- ai piani oscuri degli ideatori di quella «macchinazione». Grieco non chiarisce, del resto finora non c'è riuscito nessuno, neanche quelli intenti a valersi delle risultanze delle leggi, ma cinematograficamente ha invece tutto risolto come se pensasse a un giallo, pieno d'ombre, di effetti sospesi, di climi nebbiosi, sempre senza risposte.

    Altro elemento notevolissimo del film la musica dei Pink Floyd cui Grieco ha fatto ricorso in modo addirittura geniale. Si ascolti, già dall'inizio la celebre suite «Atom Hearth Mother». Anticipa echi di morte fino a diventare un grande Requiem. Strazia nell'intimo come ancora strazia l'assassinio orrendo di Pier Paolo."



    Hasta
    Zac

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    1. Ormai lo sai già che io mi commuovo se tu ti commuovi, carissimo Compagno Zac.

      Grazie per i riferimenti che non conoscevo su Pier Luigi Rondi e per la sua recensione che ho già letto ieri sera sul sito facebook de "LA MACCHINAZIONE", ma che sono contento resti impressa sul mio blog.

      Finalmente, oggi, la tanto attesa giornata nelle sale.
      Tutti con David!

      Hasta
      robi


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